Il Coaching: Riprenderti ciò che già sai
Non è stato un caso. Non è stato un consiglio casuale di un’amica, né una curiosità passeggera. Era già lì, da sempre, quell’attrazione per l’interiorità che non avevo mai chiamato per nome. Quando ho sentito parlare di coaching, ho riconosciuto qualcosa, E quando ci sono entrata è stato una sorpresa, mi sono ritrovata in quello che posso solo descrivere come un “processo di smontaggio e rimontaggio dell’anima”.
Credevo di sapere cosa significasse guardarsi dentro. Avevo letto, riflettuto. Avevo studiato Socrate, ma non avevo mai sentito la maieutica. Quella pratica antica che non ti riempie di concetti, ma ti svuota delle certezze fasulle, finché non resti con l’essenziale tra le mani.
ll coaching è stato per me una lente d’ingrandimento sul cuore delle cose. Accendi un faro e scopri:
- Che quel “non ci riesco” in realtà è “ho paura di riuscire”.
- Che le tue crisi non sono ostacoli, ma indicazioni stradali scritte in una lingua che finalmente impari a decifrare.
- Che la tua mente è come un computer pieno di programmi obsoleti che consumano energia. E lo spoiler? Sei tu l’unico che può disinstallarli.
La Casa Interiore: Demolizione e Ricostruzione in Corso
Immagina di vivere in una casa costruita con mattoni presi da esperienze passate, intonaco fatto di convinzioni e infissi storti installati da genitori/amanti/ex capi. Il coaching ti aiuta a demolire ciò che non regge più e a ricostruire su misura: fondamenta solide, un lucernario sulla paura, porte che si aprono verso scelte consapevoli.
Perché Funziona? Perché Non è Magia, è Allenamento.
Ti allena a riconoscere schemi invisibili, a farti domande più potenti e a trasformare i “problemi” in opportunità concrete. E la vera bellezza? Nessuno ti dirà cosa fare: ti guideranno invece a scoprire cosa vuoi davvero. Ecco perché il coaching non è per tutti. Se cerchi qualcuno che ti ordini “fallo così”, non fa per te. Ma se vuoi qualcuno che ti sfidi con un “allora, come la vuoi veramente la tua vita?”… allora siamo sulla stessa strada.
La Verità che Ho Scoperto
Il coaching non mi ha dato nulla che non avessi già. Mi ha restituito ciò che avevo sepolto sotto strati di “dovrei”, “forse” e “un giorno”. E ora so che quell’ attrazione per l’interiorità non era un interesse, era un richiamo. E ho scelto di diventare coach proprio perché l’ho sperimentato su me stessa: so cosa significa ritrovarsi.
E tu? Hai riconosciuto anche tu questo richiamo?